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Pelle

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Dopo la perdita dell’amnios

-vero trauma della vita-

la pelle cerca sempre un’altra pelle.

Un continuo abbraccio per sopravvivere.

Un desiderio incontenibile:

stringere, premere, toccare, strofinare.

Un massaggio vitale.

 

Il mondo ha un desiderio infinito di sentire

altra carne.

 

Il corpo cresce.

Cambia colore e odore.

Si modella nel corpo del piacere.

Le carezze inseguono gli umori

per spegnere la fame di esistenza.

 

Il corpo invecchia

le carezze diventano lente

e sempre più lontane.

Quasi non si toccano.

 

Quando la pelle poi rimane sola

anche l’anima si accartoccia.

(Un corpo dopo l'altro, 2010)

 

 Salvatore Pizzo - 06/03/2018 20:11:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Da pelle a pelle: un viaggio alla riscoperta delle superfici che ci hanno amato, che abbiamo amato o che avremmo potuto amare e che, avremmo voluto, mantenessero per noi uguali caratteristiche al tatto...
Sempre di una fisicità che cattura, i tuoi versi deliziosi...
Un saluto

 Patrizia Riscica - 06/03/2018 16:29:00 [ leggi altri commenti di Patrizia Riscica » ]

Grazie Jacob dell’attenzione con cui leggi le poesie, ti sono veramente grata.
Questa, come altre che ho pubblicato qui, fa parte di una raccolta, quasi un racconto in versi,"Un corpo dopo l’altro", dove si parla di corpo e anima, uniti come qualcosa di ineludibile. Le poesie non sono autobiografiche, anche se questa è un’affermazione errata e mendace, come può non essere autobiografico quello che scriviamo?
Pelle (carne e anima) rappresenta il desiderio di essere accanto agli altri in tutte le fasi della vita che questa poesia percorre. L’ultimo verso è quello della morte, la nostra vera solitudine e l’anima si accartoccia perché cede (cederà) alla morte.
Ancora grazie, grazie per farmi capire cosa suscitano le mie parole.
Un caro saluto
Patrizia

 Jacob l. - 06/03/2018 14:01:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

Nelle tue poesie ( in quelle che ho letto ) c’è un continuo cercare l’altro, "il mondo ha un desiderio infinito di sentire altra carne...", quasi un bisogno, l’abbraccio come "massaggio vitale". Non saprei, francamente, dire se ciò avvenga. Credo, invece, che la pelle che rimane sola. invecchiata, talvolta e non di rado, porti con sè un’anima ravvivata e non accartocciata. A meno che nelle tue poesie ( molto belle e ben scritte) tu abbia inteso ricomprendere anche le carezze e gli abbracci dell’anima. Ma credo di no.
Saluti
J.

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